Obesità. Allarme per oltre il 21% degli italiani. E il trend è in aumento

22 Apr 2016

Lo rileva uno studio della NCD Risk Factor Collaboration al quale partecipato anche il Centro Ricerche in Epidemiologia e Medicina Preventiva dell’Università dell’Insubria. I ricercatori hanno analizzato i trend temporali dell’Indice di Massa Corporea dal 1974 al 2014. Nella classifica dei paesi con l’incidenza maggiore di obesi l’Italia si posiziona al 136° posto per le donne e al 56° per gli uomini.

Nel 2014 si sono contati, nel mondo, circa 266 milioni di obesi tra gli uomini e 375 milioni tra le donne, pari rispettivamente al 10.8% e al 14.9% della popolazione mondiale. Dal 1975 al 2014, la prevalenza di obesità si è triplicata negli uomini, e più che raddoppiata nelle donne. Se il trend dovesse continuare, si stima che nel 2025 circa 1 abitante su 5 del Pianeta sarà obeso. L’Italia si posiziona al 136° nelle donne e al 56° posto negli uomini per media di Indice di Massa Corporea, con 6.7 milioni di obesi tra le donne (21.6%) e 5.8 milioni tra gli uomini (21.4%). Numeri destinati ad aumentare, visto che le proiezioni per il 2025 indicano una prevalenza di obesità al 26% nelle donne e al 29% tra gli uomini.

È quanto emerge da uno studio della NCD Risk Factor Collaboration ha reso note le misure di peso e altezza di circa 20 milioni di adulti provenienti da 200 Paesi. La ricerca, condotta da scienziati dell’Imperial College di Londra e finanziata dalla Wellcome Trust Fundation, ha coinvolto l’Organizzazione Mondiale della Sanità e più di 700 ricercatori in tutto il mondo. Alla ricerca ha partecipato anche il Centro Ricerche in Epidemiologia e Medicina Preventiva (EPIMED) dell’Università dell’Insubria, diretto dal Professor Marco Ferrario, con i dati antropometrici relativi alla popolazione della Brianza, misurati nel corso dello studio MONICA-Brianza (http://epimed.uninsubria.eu, pagine dedicate all’epidemiologia cardiovascolare). Le attività dello studio MONICA-Brianza sono state finanziate tramite partecipazione a bandi di ricerca competitivi della Regione Lombardia ed Europei.

In particolare lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista medica The Lancet, ha analizzato i trend temporali dell’Indice di Massa Corporea dal 1974 al 2014. L’Indice di Massa Corporea di una persona è una misura del peso in rapporto all’altezza, e viene comunemente utilizzato per stimare la quantità di peso in eccesso rispetto all’atteso.

Dai risultati emerge chiaro l’allarme: “I numeri – spiega una nota del Centro Ricerche in Epidemiologia e Medicina Preventiva (EPIMED) dell’Università dell’Insubria – suggeriscono di tenere alta la guardia e di intensificare gli interventi per la prevenzione, anche per evitare di dover affrontare nel prossimo futuro tutto il peso delle complicanze connesse a tale condizione”.

Oltre alla pubblicazione (Lancet 2016,387:1377-96; http://www.thelancet.com/pdfs/journals/lancet/PIIS0140-6736(16)30054-X.pdf) in esteso, sono disponibili alcune mappe interattive che mostrano i dati per i singoli Paesi e i confronti tra Paesi, sul sito: www.ncdrisc.org.

Da QS

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