Terapia dell’ipertensione nei coronaropatici: le nuove raccomandazioni americane

13 Apr 2015

02 APR – Le due società scientifiche di cardiologia americane (American Heart Association e American College of Cardiology), insieme alla società americana dell’ipertensione arteriosa, siglano un nuovo set di raccomandazioni dedicate al trattamento dell’ipertensione arteriosa nei soggetti con malattie cardiovascolari (ictus, infarti o altre forme di cardiopatia), pubblicate in versione integrale sulla rivista Hypertension. Vengono indicati gli obiettivi pressori da raggiungere con il trattamento e i farmaci di prima scelta.

“Il comitato scientifico che ha redatto queste raccomandazioni – sottolinea Elliott Antman, presidente dell’American Heart Association e professore di medicina ad Harvard – rinforza il concetto che il target pressorio debba essere inferiore a 140/90 mmHg, al fine di prevenire infarti ed ictus nei soggetti ipertesi e coronaropatici. Questo è molto importante, vista la confusione che si è diffusa nella comunità medica lo scorso anno, circa il target pressorio appropriato per la popolazione generale”.

Secondo le nuove raccomandazioni, mentre l’obiettivo di portare i valori pressori al di sotto di 140/90 mmHg è considerato ragionevole per evitare infarti e ictus, un target più ambizioso quale quello di portare la pressione al di sotto di 130/80 mmHg potrebbe risultare appropriato in alcuni soggetti cardiopatici che abbiano già presentato un ictus, un infarto o un TIA (attacco ischemico transitorio) e che presentino altre condizioni cardiovascolari, quali arteriopatia obliterante degli arti inferiori o aneurisma dell’aorta addominale.

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