EMERGENZA COVID-19 | MESSAGGIO DEL SENATORE MARIA RIZZOTTI

1 Apr 2020

“In questi giorni funesti per il nostro Paese e per il mondo intero, #iorestoacasa non è un semplice slogan. È un dovere civile”. Ne è fermamente convinta la senatrice Maria Rizzotti, Vice Presidente Gruppo FI Senato, che ha condiviso il suo pensiero con Onda. Siamo felici di pubblicare il suo messaggio per i cittadini italiani su questa pagina legata all’emergenza Covid-19.

Buona lettura e ricordate che “Restare a casa non vuol dire fermarsi!

In questi giorni funesti per il nostro Paese e per il mondo intero, #iorestoacasa non è un semplice slogan. È un dovere civile. Restando a casa non solo tuteliamo noi stessi e i nostri cari, ma contribuiamo in maniera significativa a salvaguardare la salute pubblica, e soprattutto la vita di tutti quei medici e quegli infermieri che stanno combattendo senza sosta contro un nemico invisibile. In attesa che la scienza faccia il suo corso, è questo l’unico strumento che abbiamo per contenere il contagio e sperare di riuscire a fermare la pandemia. 
Restare a casa non vuol dire fermarsi. E meno che mai dobbiamo fermarci noi parlamentari. Io stessa, seppur con forme diverse, ho rimodulato il mio lavoro, proseguendo con l’ascolto di tutte le categorie che in prima linea stanno combattendo questa grande guerra.

Ed è proprio in virtù di questo filo che non si è mai spezzato che desidero ringraziare, anche attraverso queste pagine, tutte le donne e gli uomini impegnati in queste ore negli ospedali insieme a tutti i lavoratori e i volontari che hanno messo da parte le loro paure e continuano il loro lavoro incessantemente, costretti ahimè perlopiù a lavorare anche senza le dovute protezioni. 

Lo stress e i rischi di contagio ai quali sono sottoposti centinaia di migliaia di operatori sanitari in tutta Italia è un mix micidiale ed è su questo fronte che dobbiamo concentrare ogni forza.
Dal canto nostro, stiamo cercando di dare il nostro supporto attraverso la presentazione di emendamenti al cosiddetto decreto “Cura Italia” per colmare quelle lacune che purtroppo il Governo ha creato anche attraverso una confusa campagna comunicativa. 

Questo è il momento della responsabilità e della solidarietà. Il mio pensiero non può, poi, non andare ai più bisognosi, agli anziani, ai disabili, a tutte quelle famiglie che a causa di questo virus non hanno il sufficiente supporto economico per poter pagare mutui, affitti e bollette. E poi penso alle donne, soprattutto a quelle costrette alla quarantena con mariti e compagni violenti. 

C’è tanto da fare e non dobbiamo fermarci. Lo dobbiamo ai nonni e alle nonne che non hanno avuto modo di salutare i loro nipoti e le loro famiglie, e più che mai lo dobbiamo ai tantissimi operatori sanitari che hanno sacrificato la loro vita per salvarne altre. 

Quando tutto questo finirà, perché sono certa finirà, avremo imparato una grande lezione: apprezzeremo di più il nostro Servizio Sanitario, la scienza, le vaccinazioni e i medici. Sì, finalmente, daremo valore alle cose che fino a ieri criticavamo o aggredivamo. Ma sono certa che in tanti abbiano già cancellato quello sguardo superficiale con cui osservavano la vita.

A quel domani dobbiamo guardare ed è con il coraggio di tutti e l’umiltà dell’azione di tantissimi ricercatori impegnati in queste ore a trovare l’antidoto giusto, che non dobbiamo perdere la speranza. Perché sono certa che andrà veramente tutto bene.

Sostieni la salute della donna!