Il travaglio precoce riduce i danni da macrosomia fetale

21 Apr 2015

L’induzione precoce del travaglio nelle gravidanze con feto macrosomico si associa a un rischio minore di distocia di spalla e di morbilità generale, secondo uno studio pubblicato su The Lancet e coordinato da Patrick Rozenberg del Dipartimento di ginecologia e ostetricia all’Hôpital Poissy Saint-Germain dell’Université Versailles St Quentin in Francia. «Dato che nei feti macrosomici aumentano le probabilità di una distocia di spalla durante il parto, abbiamo voluto confrontare l’induzione precoce del travaglio e la vigile attesa nella prevenzione della morbilità neonatale e materna associata alla macrosomia, di solito definita come peso fetale stimato o peso alla nascita maggiore di 4.000 o 4.500 grammi, rispettivamente» spiega il ricercatore, che assieme ai colleghi ha organizzato uno studio multicentrico randomizzato e controllato svolto tra ottobre 2002 e gennaio 2009 in 19 centri ospedalieri in Francia, Svizzera e Belgio. Poco più di 800 gestanti con feti singoli il cui peso stimato superava il 95simo percentile, sono state randomizzate a ricevere un’induzione precoce del travaglio tra 37 settimane e 38 settimane e 6 giorni (409 donne) o a una strategia di vigile attesa (413 soggetti) con un outcome primario composito di distocia di spalla clinicamente significativa, frattura della clavicola o delle ossa lunghe, lesioni del plesso brachiale, emorragia intracranica, o decesso. E i risultati parlano chiaro: l’induzione anticipata del travaglio riduce in modo significativo il rischio di distocia di spalla o di morbilità associata rispetto alla strategia attendista, con maggiori probabilità di parto vaginale spontaneo e nessuna incidenza di lesioni del plesso brachiale, emorragie intracraniche o morti perinatali. In un editoriale di commento Aaron Caughey del Dipartimento di ostetricia e ginecologia all’Oregon health and science university di Portland, scrive: «Questi risultati aumentano le conoscenze sul modo di prevenire i danni da macrosomia fetale, di cui l’obesità pregravidica è uno dei fattori di rischio più importanti. Ma il modo migliore per impedire che un feto diventi macrosomico è la consulenza pregravidica nelle donne obese e il loro follow-up in gravidanza per fornire consigli su come evitare o curare un eccessivo aumento di peso».

Lancet 2015. doi: 10.1016/S0140-6736(14)61904-8
Lancet 2015. doi: 10.1016/S0140-6736(14)62302-3

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