Italiani e salute. Più del 60% degli italiani si dice informato sui temi sanitari. E la fonte non è internet ma il medico di famiglia. Una ricerca Censis-Agenas

26 Giu 2017

La ricerca ha rivelato che i Medici di famiglia restano la figura di riferimento principale per reperire informazioni sulla salute e sull’accesso al Ssn. A loro si rivolge come fonte primaria dell’informazione il 72% degli intervistati. Seguono con quote più ridotte (tra il 20 e il 30%) familiari, parenti, amici, vicini, colleghi (31,9%), alla televisione (25,7%) e al medico specialista (22,7%). Internet è considerato fonte “strategica” di informazione solo dal 17,6% degli intervistati che però, nel 32% dei casi, uno sguardo alla rete per sapere qualcosa sulla salute glielo dà comunque. LA RICERCA.

Qual è il bisogno informativo dei cittadini sulla salute? Quali le fonti preferite? E per chiedere cosa? Se lo è chiesto Agenas che, insieme al Censis, ha svolto un’indagine ad hoc per cercare di sondare come sia cambiato l’approccio dei cittadini nell’era di internet.

Il tutto in vista della grande operazione in corso per la creazione del grande portale della Salute per potersi basare su sensibilità correnti e bisogni emergenti in un settore sempre caldo come quello della comunicazione in sanità.

Otto persone su 10 sono interessate ai temi della salute. Tra gli argomenti di ricerca più gettonati ci sono i tempi di attesa per singola prestazione, che hanno ottenuto un punteggio di 8,8 su una scala da 0 a 10, le modalità di prenotazione con 8,7 punti. Seguono con 8,6 la qualità di servizi e le prestazioni offerte. Ancora, gli italiani sono interessati ai costi delle prestazioni sanitarie, 8,5 punti ed ai i programmi di screening che conquistano un punteggio di 8,4.

I medici riferimento dei cittadini
La ricerca ha rivelato che i Medici di famiglia restano ancora la figura di riferimento principale per reperire informazioni sulla salute e sull’accesso al Ssn, che è indicato come fonte primaria dell’informazione dal 72% degli intervistati, seguono con quote più ridotte, comprese tra il 20 e il 30%, familiari, parenti, amici, vicini, colleghi (31,9%), alla televisione (25,7%) e al medico specialista (22,7%).
Meno frequentemente sono citate altre fonti strategiche di informazione, tra le quali, i siti Internet sulla salute o scientifici (17,6%),i quotidiani con inserti sulla salute (11,1%), il farmacista (9,9%), i siti Internet istituzionali (5,6%), i social media (3,0%).

Ma in ogni caso il 32,3% dei partecipanti all’indagine dichiara comunque di far uso di internet abitualmente per questioni relative alla salute, come cercare informazioni su malattie o prenotare visite, mentre il 35,5% di intervistati indica di utilizzare internet ma non per questioni propriamente relative alla salute; circa un terzo degli intervistati invece non fa generalmente uso del mezzo internet (32,2%).

“I risultati dell’indagine confermano il ruolo strategico del Portale della Trasparenza dei servizi per la salute – ha detto Luca Coletto, Presidente Agenas – , che sarà completamente operativo nel corso del 2018; un sito informativo istituzionale a disposizione delle regioni, per assicurare una risposta immediata e concreta alla richiesta da parte dei cittadini di una sanità trasparente e raggiungibile direttamente da casa e che consentirà loro di accedere agevolmente anche alle informazioni relative alle performance sanitarie delle aziende sanitarie di tutta Italia”.

“Benché l’indagine abbia confermato che agevolare l’accesso e il rapporto diretto sia la miglior garanzia per il cittadino – ha aggiunto Francesco Bevere Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali – non possiamo non tenere conto del fatto che internet è una fonte informativa in continua crescita e che, se non guidata e proposta correttamente, nasconde insidie che possono rivelarsi dannose per gli stessi utenti, con ripercussioni anche sulla corretta divulgazione di temi relativi alla salute dei cittadini”.

“Ecco perché il Portale della Trasparenza dei servizi per la salute, che vede Agenas come soggetto attuatore e il Veneto Regione Capofila – ha sottolineato Bevere – si rivelerà, tra l’altro, uno strumento di avvicinamento del Servizio sanitario nazionale ai bisogni informativi sanitari dei cittadini, oltre che un alleato dei Medici di famiglia, che potranno disporre di strumenti informativi certificati e sempre più aggiornati”.

“Il sempre più massiccio e diffuso accesso all’informazione sanitaria è alla base della crescente partecipazione e autodeterminazione dei pazienti nel campo della salute, tale da modificare sia i comportamenti sanitari che il rapporto con il medico curante. I pazienti e i cittadini – ha concluso Ketty Vaccaro, Responsabile Area Welfare e Salute del Censis – pretendono di diventare sempre di più protagonisti attivi della “costruzione” della propria salute, anche se non necessariamente in chiave di contrapposizione rispetto al medico”.

Da QS

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