Ondate di calore. Ecco il piano del Lazio per gli anziani soli od ospiti delle Rsa. In campo 5mila medici di famiglia

21 Giu 2017

Particolare attenzione agli over 65, soprattutto se residenti in aree metropolitane e affetti da determinate patologie (respiratorie o cardiocircolatorie, ad esempio). I pazienti più a rischio saranno inseriti nel programma di visite a domicilio, che il medico di famiglia effettuerà nei giorni di allarme caldo annunciati dal bollettino pubblicato sul sito del Ministero della Salute e del Dipartimento di epidemiologia del Lazio.La circolare inviata ai medici di famiglia e la circolare inviata alle Asl.

Al via anche quest’anno, nel Lazio, al Piano di sorveglianza rivolto agli anziani soli o agli ospiti delle Rsa per la prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore. Oltre 40mila i cittadini coinvolti nel programma. In prima linea i medici di famiglia (circa 5 mila nel Lazio), che dal 1° giugno al 15 settembre saranno chiamati ad individuare le persone più a rischio e ad inserirle nel programma di sorveglianza, che prevede visite domiciliari nelle giornate più calde. Giornate che saranno identificate attraverso i bollettini d’allarme meteo pubblicati ogni giorno sul sito del Ministero della Salute e sul sito del Dipartimento di epidemiologia del Lazio (ogni giorno il bollettino prevede un livello di rischio per il giorno corrente e per le due giornate successive).

Il programma di sorveglianza è gestito dai medici di famiglia sentinelle e dalle Asl online, mediante accesso all’area riservata sul sito della Regione Lazio. Ad ogni medici di medicina generale verrà reso disponibile, nell’area riservata l’elenco degli assistiti di età uguale o maggiore a 65 anni a cui è associato un livello di suscettibilità (cioè un livello di rischio in una scala da 1 a 4). Sono inoltre rese disponibili online le informazioni sui fattori di rischio identificati (particolari condizioni di salute, ricoveri nei due anni precedenti con codice causa, livello socio economico, stato civile). L’indicazione per i medici è di privilegiare l’inclusione nel programma di sorveglianza dei pazienti a rischio più elevato (livello 3 o 4).
Per ciascuno paziente incluso nel programma sorveglianza il medici di famiglia compilerà una scheda online con le informazioni utili.

Le visite domiciliari saranno  effettuate durante i giorni in cui sono previste condizioni climatiche a rischio per la salute (livello 2 e 3 del bollettino). Se il periodo di livello 3 persiste per più di un settimana o se, a distanza di 1 settimana, si verifica un nuovo allarme, l’accesso a domicilio sarà ripetuto, a meno che la valutazione clinica del paziente non richieda diversa gestione degli accessi domiciliari.

Il medico dovrà programmare le visite domiciliari entro le 72 ore se il sistema di sorveglianza meteorologica indica un livello di allarme medio, entro le 48 ore se il livello è appena superiore per i soggetti più suscettibili e a rischio e ripetutamente se l’allarme è rosso.

Ciascun accesso verrà retribuito ai medici con 18,90 euro. Ma, precisa il Piano della Regione, “verranno retribuiti solo gli accessi domiciliari effettuati nei giorni con rischio 2 e 3 secondo le modalità previste ed entro il periodo in cui il programma è attivo”.

Nelle Asl, invece, lavorerà un referente aziendale che ha il compito di garantire il coordinamento del flusso informativo relativo al bollettino giornaliera di allarme e il monitoraggio delle attività previse dal programma.

Oltre a questo servizio, contro i rischi per la salute provocati dal caldo la Regione ha potenziato la rete dei servizi territoriali, con ambulatori aperti il sabato e la domenica e con l’attività svolta nelle Case della Salute.

Da QS

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